Glossario degli investimenti

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  • Raccolta fondi

  • Rapporto prezzo/utili

  • Recessione

  • Redditività

  • Reflazione

  • Rendimento

  • Rendita

  • Rischio

  • Rischio di cambio

  • Rischio di credito

  • Rischio di liquidità

  • Rischio di mercato

  • Rischio finanziario

  • Rischio operativo

  • Risk-off

  • ROI - Ritorno dell'investimento

Raccolta fondi

La raccolta fondi è il processo di raccolta di risorse finanziarie, tipicamente sotto forma di donazioni, per sostenere cause, organizzazioni, campagne o progetti specifici. Viene comunemente utilizzata da enti senza scopo di lucro, organizzazioni caritatevoli, istituzioni educative, gruppi politici, startup e talvolta anche individui che necessitano di assistenza finanziaria.

Ecco alcune tecniche e strategie comuni nella raccolta fondi:

  • Eventi di raccolta fondi: Gala, maratone, aste di beneficenza, concerti o eventi sportivi.

  • Campagne online: Utilizzo di piattaforme di crowdfunding e social media per raggiungere un ampio pubblico.

  • Richieste dirette: Lettere, e-mail o telefonate per chiedere donazioni dirette.

  • Grant writing: Scrittura di proposte per ottenere finanziamenti da fondazioni, governi o enti.

  • Sponsorizzazioni: Ricerca di aziende o individui disposti a sponsorizzare eventi o programmi in cambio di pubblicità.

  • Vendita di prodotti: Creazione e vendita di prodotti con lo scopo di devolvere i proventi a una causa.

  • Programmi di matching gift: Collaborazione con aziende che corrispondono alle donazioni dei loro dipendenti a enti benefici.

  • Programmi di adozione o apadrinamento: Adozione a distanza di animali, bambini o progetti specifici con contributi periodici.

Una campagna di raccolta fondi efficace richiede una pianificazione attenta, chiara comunicazione degli obiettivi, trasparenza su come verranno utilizzati i fondi e una solida strategia di coinvolgimento dei donatori.

Rapporto prezzo/utili

Il rapporto prezzo/utili (P/E, Price/Earnings Ratio) è un indicatore chiave utilizzato nell'analisi fondamentale per valutare se il prezzo di un'azione è sopravvalutato o sottovalutato rispetto ai suoi utili. Si calcola dividendo il prezzo corrente per azione (PPA) degli utili per azione (EPS, Earnings Per Share) di una società:

P/E Ratio = Prezzo per Azione / Utili per Azione

Per esempio, se un'azienda ha un prezzo per azione di 50 euro e utili per azione di 5 euro, il rapporto P/E sarà 10. Questo significa che gli investitori sono disposti a pagare 10 euro per ogni euro di utili annui che l'azienda genera.

Un P/E alto può indicare che il mercato aspetta una crescita futura degli utili e quindi valuta l'azienda più caro. Al contrario, un P/E basso potrebbe suggerire che l'azione è sottovalutata o che l'azienda sta affrontando delle sfide.

Il rapporto P/E può anche essere utilizzato per confrontare le valutazioni di aziende dello stesso settore, per avere un'idea di quale possa essere più favorevolmente valutata in base ai suoi utili. Tuttavia, è importante considerare che questo indicatore non tiene conto di fattori come il debito, le prospettive di crescita, o la qualità della gestione, e quindi dovrebbe essere usato in combinazione con altri strumenti di analisi.

Recessione

Una recessione è un calo significativo e prolungato dell'attività economica che si estende in tutta l'economia e dura diversi mesi. È caratterizzata da vari indicatori negativi come riduzione del PIL, aumento della disoccupazione, calo delle vendite al dettaglio e produzione industriale ridotta. Le cause possono includere shock economici, crisi finanziarie, eccessi di mercato o politiche monetarie restrittive. I governi e le banche centrali possono rispondere con stimoli fiscali e politiche monetarie espansive per cercare di rivitalizzare l'economia.

Redditività

La redditività è la misura di quanto efficacemente un'azienda trasforma le sue operazioni e investimenti in profitto. Indicatori chiave includono:

  • Margine di Profitto Netto: La percentuale di profitto rispetto alle vendite totali.

  • Ritorno sugli Asset (ROA): Quanto profitto viene prodotto per ogni euro di asset.

  • Ritorno sul Capitale Proprio (ROE): Quanto profitto viene generato per ogni euro di capitale proprio investito dagli azionisti.

Una redditività elevata è segno di una gestione efficiente e di una posizione competitiva solida. Valori bassi possono indicare problemi che necessitano di attenzione.

Reflazione

La reflazione è una politica o azione economica intrapresa per espandere la produzione e il consumo al fine di contrastare gli effetti della deflazione, ovvero un calo generale dei prezzi e della domanda. Queste misure possono includere la riduzione delle tasse, l'aumento della spesa pubblica, e politiche monetarie espansive, come la riduzione dei tassi d'interesse e l'acquisto di titoli di stato da parte della banca centrale. L'obiettivo della reflazione è rinvigorire l'economia, aumentare l'occupazione e portare l'inflazione a un livello considerato sano per l'economia.

Rendimento

Il rendimento è un indicatore chiave nella valutazione degli investimenti, che misura il guadagno o la perdita generata da un investimento in un determinato periodo, solitamente espresso come percentuale del capitale investito. Il rendimento può includere il guadagno (o la perdita) di capitale e/o i pagamenti di flussi di reddito come interessi o dividendi.

Tipi di rendimento:

  • Rendimento Nominal: Il tasso di rendimento grezzo non corretto per l'inflazione.

  • Rendimento Reale: Il rendimento nominale, corretto per l'effetto dell'inflazione.

  • Rendimento Annuale: Un rendimento percentuale calcolato su base annua.

  • Rendimento Cumulativo: La somma totale dei rendimenti annuali.

  • Rendimento al Dividendo: Il rapporto percentuale tra dividendi pagati e il prezzo dell'azione.

  • Rendimento del Bond: Il tasso di interesse pagato sul valore nominale di un'obbligazione.

  • Rendimento sull'Investimento (ROI): Una misura della redditività che confronta il rendimento di un investimento con il suo costo.

Il rendimento è vitale per valutare l'efficacia di un investimento e per confrontare diverse opportunità di investimento. Tuttavia, è importante considerare anche il rischio associato, poiché investimenti con rendimenti potenzialmente più elevati tendono a comportare un livello di rischio maggiore.

Rendita

Una rendita è un contratto finanziario che prevede una serie di pagamenti futuri a un individuo in cambio di un investimento iniziale o versamenti periodici. Usate comunemente per fornire un reddito stabile durante la pensione, le rendite possono essere classificate in base a diversi criteri:

  • Rendite vitalizie: Offrono pagamenti per tutta la vita dell'individuo.

  • Rendite temporanee: Garantiscono pagamenti per un periodo di tempo specifico.

  • Rendite fisse: Forniscono pagamenti regolari e prevedibili basati su un tasso di interesse fisso.

  • Rendite variabili: I pagamenti variano in base al rendimento degli investimenti sottostanti scelti dall'investitore.

  • Rendite indicizzate: I pagamenti sono legati a un indice di mercato, offrendo una combinazione di potenziale di crescita e protezione del capitale.

Le rendite possono includere diverse opzioni, come benefici per la morte e rider per l'inflazione, ma è importante essere consapevoli che possono comportare commissioni e spese. La decisione di acquistare una rendita dovrebbe essere basata su un'analisi approfondita dei propri bisogni e obiettivi di pensionamento.

Rischio

Il rischio, nel contesto degli investimenti, si riferisce alla possibilità che un investimento non dia i rendimenti attesi, potenzialmente causando la perdita di capitale. Esistono diversi tipi di rischio:

  • Rischio di mercato: Variazioni dei prezzi dovute a fattori macroeconomici che influenzano l'intero mercato.

  • Rischio di credito: Probabilità che un'emittente di obbligazioni non sia in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale alla scadenza.

  • Rischio di liquidità: Difficoltà di vendere un'investimento senza influenzarne significativamente il prezzo.

  • Rischio di tasso di interesse: Impatto della variazione dei tassi di interesse sui prezzi delle obbligazioni.

  • Rischio di valuta: Fluttuazioni nei tassi di cambio che possono influenzare il valore degli investimenti in valute estere.

  • Rischio operativo: Fallimenti interni di un'azienda o settore, come gestione inefficace o frodi.

  • Rischio di concentrazione: Esposizione eccessiva a un singolo investimento o settore che può aumentare la vulnerabilità alle perdite.

Gli investitori possono gestire il rischio attraverso diversificazione, strategie di hedging e una meticolosa analisi prima di investire.

Rischio di cambio

Il rischio di cambio, noto anche come rischio valutario, è il rischio che il valore di un investimento o di una transazione finanziaria venga influenzato da variazioni impreviste nei tassi di cambio. Questo rischio è particolarmente rilevante per le aziende che operano a livello internazionale e per gli investitori che detengono asset in valute diverse dalla propria valuta di base.

Ecco alcune forme specifiche di rischio di cambio:

  • Rischio di Transazione: Variazioni nei tassi di cambio che possono influenzare il valore delle transazioni in valuta estera (es. importazioni/esportazioni) al momento della liquidazione.

  • Rischio di Trasformazione: Variazioni nel valore di bilancio di attività e passività denominate in valuta straniera a causa di movimenti nei tassi di cambio.

  • Rischio Economico: Cambiamenti nei tassi di cambio che possono influenzare la competitività di un'azienda, il valore presente dei flussi di cassa futuri e, di conseguenza, il valore dell'azienda.

Le aziende e gli investitori possono gestire il rischio di cambio attraverso varie strategie, come la copertura naturale, contratti a termine, opzioni valutarie e swap valutari.

Rischio di credito

Il rischio di credito, anche noto come rischio di controparte, è la possibilità che un mutuatario o una controparte in una transazione finanziaria non riesca a rispettare gli obblighi contrattuali, tipicamente il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi su un debito. Questo rischio è una componente fondamentale da considerare quando si presta denaro o si acquistano titoli di debito come obbligazioni.

Ecco le principali considerazioni sul rischio di credito:

  • Default: Il timore principale è che il debitore possa dichiarare default, cioè fallire nel rimborsare il prestito.

  • Valutazione del Rischio: Le agenzie di rating creditizio forniscono valutazioni sul rischio di credito di emittenti di obbligazioni e di singoli titoli di debito.

  • Spread di Credito: Un maggiore rischio di credito è spesso compensato da un più alto rendimento richiesto dagli investitori, noto come spread di credito.

  • Riserve per Perdite su Crediti: Le istituzioni finanziarie mantengono riserve per coprire eventuali perdite dovute al mancato rimborso dei prestiti.

  • Diversificazione: La diversificazione del portafoglio può aiutare a mitigare il rischio di credito.

Il rischio di credito influenza il costo del capitale per i mutuatari e il rendimento degli investimenti per i prestatori o gli investitori. Gestire correttamente il rischio di credito è cruciale per la stabilità finanziaria di entrambe le parti coinvolte.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce alla possibilità che un'entità (sia essa un individuo, una società o una banca) non sia in grado di soddisfare le proprie obbligazioni finanziarie a breve termine perché non può convertire rapidamente gli asset in contanti senza un significativo calo del loro valore. In altre parole, anche se l'entità possiede asset sufficienti, potrebbe non essere in grado di venderli o monetizzarli tempestivamente al loro valore di mercato corrente.

Questo tipo di rischio può manifestarsi in due modi principali:

  • Rischio di liquidità di mercato: Si verifica quando non c'è una controparte sufficiente nel mercato per comprare o vendere un asset senza impattare significativamente sul suo prezzo. Questo può accadere con titoli meno negoziati o in mercati meno profondi.

  • Rischio di liquidità di finanziamento: È il rischio che un'entità non riesca a ottenere finanziamenti sufficienti per far fronte alle proprie esigenze operative. Questo può accadere se i creditori non sono disposti a prestare fondi o solo a tassi d'interesse molto elevati.

Le istituzioni finanziarie devono gestire attentamente il rischio di liquidità per evitare difficoltà finanziarie o addirittura fallimenti.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato, noto anche come rischio sistematico, è il rischio di perdere denaro a causa dei movimenti sfavorevoli dei prezzi di mercato. Questo tipo di rischio è influenzato da fattori esterni al controllo di un singolo emittente, come cambiamenti economici, politici, sociali o eventi ambientali.

Caratteristiche del rischio di mercato:

  • Inevitabile: Affecta tutti gli strumenti finanziari che sono scambiati sul mercato.

  • Non-diversificabile: Non può essere eliminato completamente tramite la diversificazione, poiché incide sull'intero mercato.

  • Esempi di esposizione: Variazioni nei tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi delle materie prime e indici azionari.

Gli investitori e le aziende gestiscono il rischio di mercato attraverso varie strategie, come l'uso di derivati (opzioni, futures) e la diversificazione tra diverse asset class.

Rischio finanziario

Il rischio finanziario riguarda la possibilità di subire perdite legate a investimenti o affari finanziari. Ecco alcune forme comuni:

  • Rischio di mercato: Variazioni dei prezzi degli investimenti dovute a movimenti di mercato.

  • Rischio di credito: Fallimento di una controparte nel ripagare un debito.

  • Rischio di liquidità: Incapacità di convertire rapidamente un asset in contante senza perdita significativa di valore.

  • Rischio operativo: Fallimenti interni di processi, persone o sistemi.

  • Rischio di tasso di interesse: Fluttuazioni dei rendimenti degli investimenti a causa di cambiamenti nei tassi di interesse.

  • Rischio di cambio: Perdite dovute a fluttuazioni nei tassi di cambio valutario.

Gestire il rischio finanziario è essenziale per individui e aziende allo scopo di mantenere la stabilità finanziaria.

Rischio operativo

Il rischio operativo è la possibilità di subire perdite a causa di fallimenti o inadeguatezze nei processi interni, nel personale, nei sistemi o da eventi esterni. Questo tipo di rischio include errori umani, frodi, interruzioni delle attività aziendali o problemi legati a sistemi informatici e tecnologici. Le aziende cercano di mitigare il rischio operativo attraverso politiche e procedure di controllo interno, formazione del personale e piani di continuità operativa.

Risk-off

Il termine "risk-off" si riferisce a un periodo in cui gli investitori e i trader si muovono verso investimenti più sicuri a causa di un aumento dell'avversione al rischio. Durante un periodo di sentiment "risk-off", gli investitori tendono a vendere asset considerati più rischiosi, come azioni, materie prime e valute di mercati emergenti, e si spostano verso asset considerati più sicuri o "beni rifugio".

Esempi di beni rifugio includono:

  • Obbligazioni governative: In particolare le obbligazioni dei governi considerati stabili, come i titoli del Tesoro degli Stati Uniti (T-bonds), i Bund tedeschi o i Gilts britannici.

  • Oro: Spesso visto come una copertura contro l'inflazione e la volatilità della valuta.

  • Valute: Alcune valute, come il franco svizzero (CHF), il dollaro statunitense (USD) e il yen giapponese (JPY), sono considerate più sicure durante i periodi di incertezza economica.

  • Conti di deposito e strumenti di mercato monetario: Offrono una bassa volatilità e una certa protezione del capitale.

Le ragioni di un atteggiamento "risk-off" possono includere preoccupazioni economiche come recessioni, crisi politiche, conflitti, disastri naturali, pandemie o altri eventi che influenzano negativamente il sentimento degli investitori. Durante questi periodi, c'è una maggiore enfasi sulla preservazione del capitale piuttosto che sul guadagno di rendimenti elevati.

Al contrario, un sentiment "risk-on" descrive un periodo in cui gli investitori sono disposti a prendere rischi maggiori per ottenere rendimenti più alti. In questi momenti, gli investitori tendono ad acquistare asset più rischiosi e potenzialmente più redditizi.

La dinamica "risk-on/risk-off" può portare a movimenti significativi nei mercati finanziari, poiché il capitale fluisce tra asset rischiosi e asset considerati più sicuri. Questi movimenti sono spesso guidati dalla percezione generale della salute economica globale e possono essere influenzati da indicatori economici, eventi geopolitici e sviluppi nei mercati finanziari.

ROI - Ritorno dell'investimento

Il Ritorno dell'Investimento (ROI, dall'inglese "Return on Investment") è una metrica finanziaria comunemente utilizzata per valutare l'efficacia o la redditività di un investimento. Il ROI misura il ritorno su un investimento rispetto al suo costo e viene espresso generalmente in percentuale.

La formula base per calcolare il ROI è la seguente:
ROI = ((Guadagno netto dell’investimento−Costo dell’investimento)/Costo dell'investimento))×100

Dove:

  • Guadagno netto dell'investimento è la somma guadagnata (o persa) dall'investimento.

  • Costo dell'investimento è la somma totale investita.

Il ROI è utile perché fornisce una misura diretta della redditività di un investimento che può essere facilmente confrontata con il ROI di altri investimenti. Tuttavia, ha anche alcune limitazioni:

Non tiene conto del tempo: Un ROI del 10% è più impressionante se è stato guadagnato in un mese rispetto a se è stato guadagnato in cinque anni. Pertanto, per investimenti con durate diverse, può essere utile annualizzare il ROI.

Non misura il rischio: Il ROI non tiene conto del rischio dell'investimento. Due investimenti potrebbero avere lo stesso ROI, ma uno potrebbe essere molto più rischioso dell'altro.

Effetti fiscali: Il ROI non considera gli effetti fiscali, che possono influenzare notevolmente il guadagno netto effettivo di un investimento.

Flussi di cassa aggiuntivi: Per investimenti che comportano flussi di cassa multipli nel tempo (come investimenti immobiliari o in aziende), un semplice calcolo del ROI potrebbe non essere sufficiente e potrebbero essere necessari metodi più complessi come il valore attuale netto (VAN) o il tasso interno di rendimento (TIR).

Nonostante queste limitazioni, il ROI rimane un punto di partenza utile per valutare la performance di un investimento e può essere un indicatore utile per prendere decisioni di base sugli investimenti.