Nell’antichità non esisteva il debito pubblico e per far fronte a esigenze straordinarie si accumulavano, solitamente, metalli preziosi.
Il debito pubblico è un concetto moderno; secondo alcuni i primi esempi risalgono alla metà del XII secolo, con riferimento in particolare ai prestiti forzosi imposti da alcuni Comuni medioevali italiani.
In forma embrionale, il debito pubblico inizia a delinearsi con la nascita delle monarchie assolute durante il XVI secolo, per poi definirsi nel corso dell’Ottocento in un concetto simile a quello che intendiamo oggi.
In Italia, ad esempio, la nascita del debito pubblico si può far risalire al periodo dell’unificazione politica del Paese, avvenuta nel 1861.
15 dicembre 2023
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Investimento e polizza vita
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Qualsiasi società ha bisogno di liquidità per funzionare e svolgere le sue attività, ma quando le risorse finanziarie a disposizione non sono sufficienti, spesso ricorre al debito.
Lo stesso accade per uno Stato che deve fronteggiare la spesa pubblica, ma non sempre ha la disponibilità del denaro che serve per finanziarla.
Al pari delle società private, lo Stato può chiedere in prestito il denaro che gli serve, contraendo così un debito, che in questo caso viene chiamato debito pubblico.
Per comprendere meglio l’argomento che affronteremo in questa guida, partiamo proprio dalla definizione di debito pubblico, spiegando che si tratta dell’esposizione debitoria di uno Stato nei confronti di altri soggetti, sia pubblici che privati.
In termini tecnici, il debito pubblico è l’ammontare complessivo del debito contratto da uno Stato per soddisfare il suo fabbisogno finanziario, ed è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche, da quelle centrali agli enti locali.
Volendo spiegare cos’è il debito pubblico in parole semplici, possiamo dire che si tratta della quantità di denaro presa in prestito, al fine di assicurare il funzionamento della macchina statale.
Ora che abbiamo visto che cos’è il debito pubblico, possiamo comprendere più facilmente come e perché le situazioni debitorie dei vari Paesi assumono una rilevanza spesso notevole, in quanto ne influenzano l’economia.
Secondo numerosi contributi scientifici, esiste una correlazione negativa tra debito pubblico e crescita economica: all’aumentare del primo corrisponde un rallentamento della seconda e viceversa.
Nonostante ciò, la suddetta relazione risulta davvero rilevante quando il rapporto debito/PIL oltrepassa il 90%.
Inoltre, la correlazione negativa tra debito pubblico e crescita economica non implica necessariamente un nesso di causalità, tanto che quest’ultima potrebbe essere anche invertita.
Un elevato debito può portare una bassa crescita, ma può essere vero anche il contrario: un alto debito pubblico può essere generato proprio da un’economia stagnante. Un minor gettito fiscale a parità di spesa potrebbe essere una causa del fenomeno.
Il debito pubblico include rischi e opportunità. Molto dipende dal rapporto debito/PIL: se basso, il rischio di insolvenza è minore per il Paese in questione e viceversa.
In presenza di un debito pubblico elevato, è più difficile finanziarsi, quindi questo limita gli investimenti e la spesa di uno Stato, con conseguenze negative sull’economia, che si avrebbero parimenti in caso di misure restrittive come l’incremento delle tasse e i tagli alla spesa pubblica.
Il debito pubblico può essere un’opportunità, quando serve a favorire lo sviluppo e quindi la crescita di un Paese, ma anche a garantire servizi ai cittadini.
Prima di vedere come funziona, è bene spiegare la differenza tra debito pubblico e deficit, due termini che spesso sono utilizzati in maniera errata come sinonimi.
Il debito pubblico è l’indebitamento pubblico, vale a dire la posizione debitoria che uno Stato ha nei confronti dei creditori.
Il deficit, invece, detto anche disavanzo pubblico, indica la differenza negativa tra le entrate e le uscite, e ciò accade quando la spesa pubblica è superiore al gettito fiscale.
Il debito pubblico di uno Stato può essere finanziato in vari modi, ma lo strumento più utilizzato è l’emissione di obbligazioni.
In sostanza si emettono titoli di Stato con scadenze differenti: breve, medio o lungo periodo.
In Italia, ad esempio, nella prima tipologia troviamo i BOT e i CTZ, mentre nella seconda e nella terza rientrano i CCT e i BTP.
Guardando ad altri Paesi, ricordiamo i Bund in Germania e i Treasury negli Stati Uniti, solo per citarne alcuni.
Questi titoli obbligazionari possono essere sottoscritti dal pubblico retail, ossia dai piccoli risparmiatori, ma anche e soprattutto dagli investitori professionali e dalle grandi istituzioni finanziarie private (ad esempio le banche) e pubbliche (come la Banca d’Italia e la BCE).
A chi investe nel debito di uno Stato, è riconosciuto un duplice vantaggio: ottenere a scadenza la restituzione del capitale versato e una remunerazione aggiuntiva durante la vita dell’obbligazione.
Quest’ultima corrisponde agli interessi sul debito pubblico, ossia al costo che uno Stato deve sostenere per ottenere in prestito il denaro dai suoi creditori.
La voce relativa agli interessi, che variano in base a diversi fattori, assume un’importanza di rilievo, visto che è una di quelle che rientrano nelle uscite di uno Stato.
È cruciale, quindi, che un Paese tenga sotto controllo il proprio debito pubblico e la spesa relativa agli interessi.
In Italia è il Ministero delle Finanze a emettere e gestire il debito pubblico sovrano.
Anche in altri Paesi è il ministero delle finanze - chiamato Dipartimento del Tesoro negli USA – a ricoprire le suddette mansioni.
Il debito pubblico mondiale varia molto da Paese a Paese, complice anche la storia di ognuno di essi, ma tutti devono fare i conti con il proprio. Tutti tranne Macao, l’unico al mondo a non doverne sopportare il peso.
Ma quali sono i Paesi con il debito pubblico più alto al mondo? Ecco i primi cinque della classifica.
Parlando di debito pubblico nel mondo, a detenere il primato è il Giappone che, sulla base dei dati aggiornati dal Fondo Monetario Internazionale ad aprile 2023 e riferiti alla fine del 2021, ha un rapporto debito/PIL pari al 258,2%.
Il debito pubblico giapponese è frutto di una serie di politiche portate avanti a partire dagli inizi degli anni ‘90 in presenza di uno scenario di crescita asfittica/deflazione.Il secondo posto della classifica è occupato dalla Grecia, con un rapporto debito/Pil pari al 166%.
Il debito pubblico della Grecia ha fatto tremare l’Europa sul finire della prima decade del nostro secolo, quando con la crisi del 2008-2009 ha portato a galla la reale situazione del Paese.
I motivi alla base dell’enorme debito pubblico ellenico sono diversi, dalla crisi economica, ai conti truccati dallo Stato per entrare nell’euro, solo per citare i principali.Tra i Paesi più indebitati del mondo, il terzo in classifica è il Sudan, con un debito pari al 151,1% del PIL.
Il Paese africano paga pegno alle enormi difficoltà della crescita economica, zavorrata da una serie infinita di conflitti che dilaniano il Sudan ormai da decenni.Nella lista dei primi 5 Paesi al mondo con i maggiori debiti di Stato troviamo al quarto posto l’Eritrea, che ha un rapporto debito/PIL del 146,3%.
Il Paese africano presenta un’economia al collasso, con riforme strutturali quasi inesistenti e assenza di investimenti.A chiudere la classifica dei primi 5 Paesi più indebitati al mondo troviamo l’Italia, con un rapporto debito/PIL pari al 140,3%. Ma a quanto ammonta il debito pubblico italiano, quindi? Dati alla mano, si scopre che, a settembre 2023, è salito a 2.844,2 miliardi di euro.
La prima impennata si è avuta negli ultimi anni dell’800, cui ne sono seguite altre due in occasione delle due guerre mondiali.
Negli anni Settanta il debito pubblico in Italia subisce un altro duro colpo, complice anche la crisi petrolifera del 1973, fino ad arrivare alla crisi più recente del 2007-2008.
Più della metà del debito pubblico del nostro Paese è nelle mani della Banca d’Italia e delle banche italiane, mentre la restante parte è divisa tra istituzioni finanziarie nazionali e investitori esteri.
Come abbiamo appena visto, tra i 5 Paesi più indebitati al mondo, due si trovano in Europa, dove tra le realtà meno virtuose, dopo Grecia e Italia, ci sono Spagna, Francia e Belgio.
L’Eurostat ha rilevato che alla fine del primo trimestre 2023, la Spagna ha un rapporto debito/PIL pari al 112,8%.
A giugno 2023 il debito pubblico della Spagna ammontava a 1.568 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente, a causa delle spese per fronteggiare la crisi energetica, degli effetti sull’economia della guerra Russia-Ucraina e di alcuni provvedimenti adottati dal Governo.
Simile la situazione in Francia, con un rapporto debito/PIL al 112,4% e un debito pubblico di oltre 3.013 miliardi di euro alla fine dei primi tre mesi di quest’anno.
Il debito pubblico della Francia affonda le sue radici nei secoli passati ed è cresciuto per diversi motivi durante la monarchia quasi millenaria che ha governato il Paese.
Enormi risorse venivano stanziate per mantenere l’esercito e a ciò si aggiungeva un prelievo squilibrato, con esenzioni dalle tasse per alcune regioni o categorie sociali.
A seguire la Francia è il Belgio, con un rapporto debito/PIL al 107,4%. Negli ultimi anni la situazione debitoria del Paese è peggiorata, a causa dei sostegni messi in campo durante la pandemia, cui hanno fatto seguito dallo scorso anno gli interventi straordinari in favore di famiglie e imprese per contrastare il caro energia.
Per sapere chi ha il debito pubblico più alto in Europa e vedere dati sempre aggiornati sull'argomento, i grafici Eurostat sono l’ideale! Per avere un’idea delle dimensioni del debito pubblico dei Paesi europei in miliardi, basti sapere che, a fine 2022, l’Eurozona aveva un debito pubblico pari a 2757.55 miliardi. Una cifra che, peraltro, non tiene conto delle passività dovute agli aiuti finanziari concessi ai componenti dell’Unione.
E gli Stati Uniti? Pur non avendo un rapporto debito/PIL tra i più rilevanti al mondo, il debito pubblico USA è proporzionato alla rilevanza della propria economia. Parliamo di un numero difficile anche da immaginare - 33,75 trilioni, cioè 33750 miliardi di dollari.
Il debito pubblico:
è il denaro preso in prestito da uno Stato per soddisfare il suo fabbisogno finanziario
è finanziato principalmente tramite emissione di obbligazioni
può essere un rischio, ma anche un’opportunità
Buono a sapersi
Macao è l’unico Paese al mondo a non avere un debito pubblico.